Le fregature prese da troppi vacanzieri –
Ogni stagione ha la sua frutta, ma anche la sua truffa. Con l’estate un’alta percentuale di aspiranti vacanzieri, che non vedevano l’ora di rilassarsi dalla frenesia lavorativa, rimangono vittime di fregature e tentativi di frode. E’ sconcertante il numero dei raggirati: 9 milioni, secondo una ricerca effettuata da Emg Different e commissionata da Facile.it. Gli imbroglioni non saranno magari così tanti, ma di sicuro sono agguerriti. E il danno economico che provocano è gigantesco: superiore ai 560 milioni di euro che evaporano tra prenotazioni farlocche, biglietti di viaggio mai emessi e auto da noleggiare più simili a relitti da rottamare.
La regina delle fregature rimane la casa vacanza fantasma, ovvero quella che non c’è. Un’illusione digitale: sembra vera, ma non esiste. Benché 5,4 milioni di italiani siano stati bravi a evitare la truffa prima di partire, 1,8 milioni se ne sono purtroppo accorti soltanto una volta arrivati a destinazione, con le valigie in mano e la bocca aperta, non per ammirare il paesaggio, ma per imprecare.
Non mancano quelli che, invece, la struttura l’hanno trovata (e si tratta di 851mila italiani): l’albergo c’era, la camera pure, ma dentro ci pernottava qualcun altro. Per non parlare poi di quei 560mila viaggiatori che si sono ritrovati davanti a sistemazioni così diverse rispetto alle foto mostrate dal sito Internet da sembrare un incubo a occhi aperti, altro che vacanza da sogno.
Alcuni hanno avuto in cambio una sistemazione alternativa, altri si son beccati il due di picche dal proprietario. E circa 70mila hanno fatto le valigie una seconda volta, ma per cercare altrove.
A fare le spese di questa ‘avventura’ estiva sono principalmente i giovani nella fascia tra i 18 e i 24 anni di età. Sono più digitali e attenti ai prezzi, sì, ma anche meno esperti e quindi più facili da ingannare.
Questo i furfanti lo sanno benissimo, tanto che predano dove c’è abbondanza di click e poca diffidenza. Il 53% delle truffe passa dai portali di prenotazione (veri o taroccati che siano), il 26% dai social, il 20% dagli annunci generalisti.
Gli alloggi preferiti dai farabutti sono le case vacanza (39%), seguiti a ruota dai B&B (35%). Ma anche hotel (25%) e villaggi turistici (18,5%) non sono al riparo. Insomma, al giorno d’oggi – e con i mezzi digitali a disposizione – nessuno è al sicuro. Nemmeno chi ha comprato i biglietti aerei (1,5 milioni di italiani truffati o quasi) o chi si è prenotato per un’ escursione mai esistita (3,7 milioni di nostri connazionali). E se siete fra quelli che hanno noleggiato un’au-to, occhio: c’è il rischio di trovarsi con franchigie opache, penali surreali per un graffietto – che magari manco hai fatto tu – e noleggiatori che spariscono dopo aver intascato i soldi.
Ricordiamolo sempre: se un’offerta è troppo bella per esser vera, probabilmente non è vera. Se un annuncio è scritto male, se il proprietario vi chiede soldi in contanti o vuole essere pagato su una carta prepagata intestata a un cugino in Turchia, forse è il caso di farsi qualche domanda. E le recensioni – quelle vere, non quelle scritte con lo stampino – valgono più di mille fotografie.
Se subite una truffa, denunciate. Solo 3 persone su 10 lo fanno, mentre le altre spesso si vergognano o si arrendono. Ma senza le denunce i truffatori continueranno indisturbati a mietere nuove vittime. E ogni estate, come in un copione che si ripete, conteremo i danni: truffati, soldi persi, vacanze rovinate. Con una costante: loro, i truffatori, si godranno le ferie. E certamente a nostre spese.
Matteo Grossi
Scritto per La Ragione