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CARO BOLLETTE E RISPARMI DEI MUNICIPI

Che le amministrazioni non navighino in buone acque lo sappiamo da molto tempo. Sappiamo anche delle difficoltà che, giorno dopo giorno, costringono i sindaci a depennare i traguardi prefissati nei propri programmi elettorali, In queste ore sta emergendo un altro problema: il caro bollette. Un nodo difficile da sciogliere, soprattutto per le amministrazioni che già hanno raschiato il fondo del barile, ma la provocazione lanciata da vari sindaci, di ogni parte d’Italia, di spegnere l’illuminazione pubblica dovrebbe trasformarsi in stimolo a consumar di meno e meglio. Non dimentichiamo che il governo dimissionario di Mario Draghi ci ha salutati lasciandoci il decreto Aiuti-bis in cui, tra le altre misure, trovano posto ulteriori interventi straordinari contro il caro vita ed energia. Il decreto prevede l’aumento del contributo straordinario in favore di Comuni per far fronte al salasso energetico: 300milioni. Ulteriori 50milioni sono andati alle Città metropolitane e Province. Non sono pochi e non sono tanti. Servono a riorganizzarci.
Oltre a ringraziare, dobbiamo responsabilizzarci. Imitare alcuni paesi europei ci farebbe risparmiare un miliardo di euro l’anno. L’energia elettrica pubblica che consumiamo è più del doppio di quella di Germania e Gran Bretagna e un terzo in più di quella in Francia. Certo, le bollette sono aumentate. Tuttavia, persistere in questa strada non fa altro che sprecare denaro pubblico. Non si devono spegnere le luci urbane, ma risparmiare quello sì.