Grossi (Sant’Angelo): «Nei centri piccoli senza piazzola si creerebbero disagi enormi ai cittadini e aumenterebbero i costi a carico dei Comuni»
Da LA PROVINCIA PAVESE
di Sandro Barberis
Cassonetti del verde già tolti a Candia, il Clir che pensa di rimuoverli anche altrove. Sono questi gli ingredienti della nuove preoccupazioni dei sindaci della società intercomunale che raccoglie i rifiuti in 40 centri. «È vero che i rifiuti, anche a Candia, spesso non erano conformi – ammette il sindaco Stefano Tonetti -. Però ho formalmente contestato al Clir la tempistica: ci hanno avvisato dall’oggi al domani della rimozione, non ho nemmeno avuto modo di avvisare prima i cittadini».
Candia, insieme a Sant’Angelo, Rosasco, Castelnovetto, Zeme e Castello d’Agogna è uno dei municipi che ha avviato un’azione unilaterale di recesso dal servizio offerto dal Clir. «Ma non siamo ribelli, come veniamo definiti – aggiunge Tonetti -. Semplicemente stiamo dicendo che se il Clir non è più in grado di offrirci un servizio all’altezza, noi siamo pronti ad affidarlo ad un’altra società». Il Clir ha motivato la scelta di togliere i cassonetti del verde dicendo che sono troppo alti i costi per “depurare” i rifiuti non conformi gettati nei cassonetti del verde. A Candia gli sfalci andranno gettati alla piazzola ecologica.
A buttare benzina sul fuoco, oltre al caso Candia, c’è anche quello di Castelnovetto. Ieri sui cancelli della piazzola ecologica è comparso un cartello del municipio. La piazzola oggi, giorno previsto per l’apertura, sarà chiusa. «Perché è piena di rifiuti e non viene svuotata nonostante i solleciti del Clir», recita il cartello. «Temiamo che il provvedimento di Candia, quella della rimozione dei cassonetti del verde, venga preso presto anche altrove – attacca il sindaco di Sant’Angelo, Matteo Grossi. – In centri piccoli che non hanno la piazzola, come il mio, creerebbe disagi enormi ai cittadini. Dovrebbe dotarsi il municipio di un nuovo cassone per il verde: costi in più per i cittadini. Così il Clir non va».