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GIORNATA DELLE GIORNATE

Ce ne sono per tutti i gusti –

Si parte pagaiando in acque agitate da mille promesse per poi giungere a riva e rilassarsi sulla sponda del fiume come ne “La colazione dei canottieri”. Il dipinto impressionista di quel genio di Renoir ben rappresenta la voglia di fare festa dei nostri parlamentari. Sì, in Italia se vuoi festeggiare – a parte le feste comandate segnate sul calendario – lo puoi fare tutti i giorni. Adaiutarci a impegnare il tempo ci sono peraltro anche le solenni Giornate mondiali a tema promosse dalle Nazioni Unite. Restando nel Belpaese, durante i primi sei mesi della legislatura, esponenti della maggioranza hanno presentato in Parlamento circa quaranta proposte di legge per istituire altrettante ricorrenze festose. Bando alle ciance anche per l’opposizione che, non volendo stare con le mani in mano, per iniziativa del Movimento 5 Stelle, ha presentato la “Giornata nazionale per la celebrazione delle donne protagoniste del mondo del fumetto”. Anche se depositato a dicembre dell’anno passato, sul sito della Camera dei Deputati il testo della proposta non è ancora disponibile. Potrebbe conservarlo Pollon sulla cima del monte Olimpo. Trenta giorni prima, sempre lo stesso Movimento, s’era inventata la “Giornata nazionale per il diritto al divertimento in sicurezza”. Curiose anche le proposte dei parlamentari della maggioranza. La “Giornata nazionale della scrittura a mano”, presentata da Fratelli d’Italia, fa riferimento a quella istituita nel 1977 negli Stati Uniti dalla National Handwriting Association (Nha) al fine di celebrare la pratica della scrittura a mano in un’epoca in cui gli insegnanti iniziavano a paventare che l’arte della calligrafia stesse per eclissarsi, lasciando il posto alle macchine da scrivere e alle sempre più diffuse telescriventi. Se presentata scritta a mano, la proposta avrebbe raggiunto il risultato che si prefigge. Il benemerito ricorso alla calligrafia non avrebbe comunque scongiurato sfondoni sull’ortografia. Seguono a cascata le proposte per istituire la “Giornata nazionale degli antichi mestieri”, la “Giornata degli abiti storici” e la“Giornata nazionale dei figli d’Italia”. Quest’ultima, si legge nel testo, costerebbe qualcosa come 200mila euro l’anno. Una festa impressionista. Risparmiamocela. Già che ci sono suggerisco la “Giornata dello spreco di denaro e di tempo”.

Matteo Grossi

Scritto per La Ragione