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GROSSI SCRIVE UN SAGGIO PER RUBBETTINO

Da L’INFORMATORE LOMELLINO

Quando un incosciente è steso a terra non si capisce se è vivo o morto. Bisogna avvicinarsi e sentire il polso per capire se il cuore batte ancora. Questa è l’Italia vista con gli occhi di Matteo Grossi. Così Grossi debutta con un saggio di 112 pagine in cui sferza la politica e i politici che occupano la scena italiana. Ciò che salta subito agli occhi è l’impietoso confronto con autorevoli politici della cosiddetta Prima Repubblica paragonati all’attuale classe dirigente italiana, che ha portato il Paese in stato di incoscienza. Per salvare l’Italia, secondo il Grossi pensiero, bisogna preferire i numeri agli slogan, tornando responsabili e coscienti, promuovendo la capacità e il merito. Il volume vuole essere un ritorno al passato per tornare a progettare il domani, capire ciò che non funziona, indicare le possibili soluzioni e valorizzare i punti di forza. E’ la cura per tornare liberi. Un confronto tra una classe dirigente passata che sapeva guardare al futuro con i politicanti di oggi che si fanno spingere dal vento.
“Nel libro si invita spesso la politica a comprarsi il biglietto, anche a nostre spese, e viaggiare per importare i modelli migliori. – racconta Matteo Grossi – Verso l’Inghilterra dove già 30 anni fa investirono milioni per digitalizzare le scuole. Noi oggi invece stiamo subendo i ritardi per i mancati investimenti. Oppure verso Copenaghen dove nella loro discarica ci puoi mandare i figli a scuola di sci da quanto è pulita e sicura. Noi invece, con la spazzatura, ci perdiamo un sacco di soldi”.
E si fa particolarmente interessante anche il confronto tra l’Italia e gli altri Paesi del mondo trattando anche tematiche attuali, come quella del Covid.
“Nelle pagine anche una riflessione sul Corona economy e sulla foga di spendere i soldi europei senza sapere come, siamo lo Stato che ha avuto più degli altri, a noi un terzo degli aiuti, ma non abbiamo ancora presentato alcun progetto per gli investimenti. – aggiunge Grossi – La Germania? Sanno già il giorno e l’ora in cui mettersi in fila per il vaccino. Ci manca l’organizzazione. Il problema è che prima o poi qualcuno il conto lo dovrà pagare. Questo è garantito. Altre pagine sono dedicate ad alcune battaglie personali: le telecamere negli asili e case di riposo e i minori abbandonati e mantenuti dai Comuni. Cosa ci aspettiamo da uno Stato intento a mettere le rotelle sotto le sedie piuttosto che nelle loro teste?”.
Ma perché scrivere un libro? Perché mettere tutto nero su bianco?
“Non era mia intenzione scrivere un libro, ma da un anno a questa parte ho raggruppato tutti gli appunti e le mie riflessioni per la Fondazione Einaudi e ho notato che c’era moltissimo materiale. – racconta – Nel libro ci sono idee di come fare politica, ho cercato di individuare i problemi che paralizzano l’Italia e dare alcune soluzioni per risolverli rilevando i punti di forza. Il titolo, Stato di incoscienza, sottolinea la condizione che versa oggi il Parlamento e per riflesso gli elettori. Questi ultimi forse, leggendo il libro, si accorgeranno di quanto è stato rischioso votare per protesta”.
Fatti e riferimenti al M5s sono ovviamente più che voluti. Il volume è in vendita al costo di 14 euro, nei prossimi giorni sarà disponibile anche in libreria.