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LA FAVOLA SCIOCCA DEI TROPPI BONUS

NON SI HA IDEA DI QUANTI SIANO

Se provate a cercare l’elenco di tutti i bonus che lo Stato mette a disposizione: rischiereste di perdervi in una fantastica favola, per cui, ci fosse ancora l’azienda di telecomunicazioni Sip, sarebbe auspicabile una convenzione al fine di inserire l’intero elenco al numero 1664. Quello che in passato, componendolo, quel numero, ti faceva ascoltare una delle cento fiabe della buonanotte. Sarebbe un’ottima cosa se oggi si potesse ascoltare la spiegazione dei bonus da una viva voce, facilitandoci la scelta del regalo più gradito. Consapevoli che in poco tempo salterebbe su qualche politico proponendo un ulteriore, fantastico bonus che ci sgravi dal costo del nuovo servizio.
Secondo una mia ricerca, sono più di 60 i bonus per famiglie nell’anno 2021 e già una decina quelli per l’anno che verrà. La pioggia di sussidi, incentivi e rinvii di pagamenti fanno del nostro Paese un posto meraviglioso dove si può avere tutto a discapito di qualcun altro. I bonus non sono soltanto statali. L’invidia di erogarli strega l’Ama, Azienda municipale per l’ambiente della Capitale, che ha deciso di dare più soldi a chi non si ammala. E a chi non beve il caffè, e si risparmia la pausa, perché non raddoppiare lo stipendio? Diciamolo chiaro: i bonus sono un’invenzione per incassare mance elettorali. Fortunatamente non è un modello preso in considerazione dai Paesi europei, tanto che nessun governo del continente ha mai fatto una cosa simile. Nel Paese dei balocchi bisogna però fare attenzione a non scontentare alcuna categoria. La sensibilità dell’opinione pubblica è al calor bianco e ogni anno ci sono elezioni di cui tener conto. I bonus e la loro assurdità spaziano così da quello per sistemare balconi e giardini a quello per acquistare la televisione e, se ti manca qualche diottria, puoi farti aiutare ad ottenere anche gli occhiali, così da vedere in Tv chi te li ha pagati. Curioso è il bonus vacanze. Doveva scadere a dicembre ma, a causa della complessa procedura per ottenerlo e visto le poche richieste, è stato prorogato per tutto il 2022. Chi l’ha scritta si candidi a ricevere il bonus libri di lingua italiana: gli servirà a farsi capire meglio.
A parte quest’ultimo caso pietoso, richiedere un bonus è semplice. Vi è solo l’imbarazzo della scelta. Mentre si continua a dare mance a tutti, anche a chi non ne ha bisogno, l’Italia dimentica di correre, di produrre ricchezza. Anzi, rischia di azzopparsi per averne elargite troppe.
Matteo Grossi
LA RAGIONE