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LA MUCCA OCCUPA IL TELESCHERMO

Tempi dedicati e inutili polemiche televisive –

Credo non sia vero che l’apparire spesso in Tv possa far accrescere la simpatia oppure il consenso dell’elettore verso un esponente politico. Può essere utile al cuoco per divulgare la propria ricetta e per far conoscere il proprio ristorante; può aiutare il saggista a vendere più libri, l’attore a far staccare più biglietti possibili al botteghino, il cantante a spopolare nelle classifiche di Spotify. Ma per la politica il tornaconto può essere negativo. Non ci appassionano le rimostranze del presidente del Consiglio Giorgia Meloni circa i minuti in cui è stata presente sullo schermo televisivo durante i telegiornali. Eppure ci sentiamo di dover fare chiarezza.
Numeri dell’Osservatorio di Pavia alla mano (un istituto di ricerca indipendente che monitora il pluralismo politico sui media), possiamo smontare la tesi in quattro e quattr’otto. Non è vero che la leader di Fratelli d’Italia non abbia avuto lo stesso trattamento dei suoi predecessori, anzi.
Scherzando sulla definizione di “TeleMeloni’ coniata da qualche giornalista, il capo dell’esecutivo afferma che nei primi 14 mesi del proprio governo è stata presente solamente 15 minuti. Mentre Mario Draghi nello stesso intervallo di tempo era stato in video 19 minuti. Se 4 minuti possono fare la differenza, che cosa si sarebbe dovuto dire allora di Giuseppe Conte alla sua seconda esperienza di governo, quando andò in onda per complessivi 42 minuti (anche se – a onor del vero – soprattutto a causa dei lunghi e frequenti annunci alla popolazione durante la pandemia)? Sappiamo che fine abbia fatto quell’esecutivo nonostante tutto questo minutaggio, segno evidente che essere stato spesso e a lungo in tv non gli ha per nulla giovato.
Giorgia Meloni ha infine tirato in ballo anche gli ex presidenti del Consiglio Paolo Gentiloni (28 minuti nei tg durante il suo mandato) e Matteo Renzi (37 minuti).
Tuttavia un conto è il ‘tempo di presenza’ all’interno dei tg Rai, altra cosa è il ‘tempo totale’, cioè l’attenzione dedicata a un singolo politico: in base a questo criterio
Giorgia Meloni risulta prima con una media mensile di 376,1 minuti, davanti a Giuseppe Conte (350,6) e a Mario Draghi (264,1).
Aggiungerei una terza variabile: quella del ‘tempo perso’, cioè quello che viene dedicato ad alcuni ministri. Uno in particolare, quello all’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Le gaffe in cui dice «Quante guerre si sarebbero potute evitare di fronte a cene ben organizzate» oppure «In Italia spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi» sono solamente le ultime di una serie di frasi incomprensibili, imbarazzanti e talvolta pericolose. La più gettonata (e più trasmessa in Tv) rimane quella in cui afferma che «Per fortuna quest’anno la siccità ha colpito alcune zone del Sud, la Sicilia in particolare, e molto meno altre zone del Paese». Ma non è tutto: per superarsi, in queste ore lo stesso Lollobrigida ha svelato agli allevatori come verificare il benessere animale nelle aziende agricole: «Un modo è ‘chiederlo’ direttamente a loro. Se per esempio la mucca si avvicina all’uomo senza timore, significa che lo considera un amico».
Il tempo è rivelatore. Non è una questione di quantità, ma di qualità.

Matteo Grossi
Scritto per La Ragione