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PICCOLI BORGHI GRANDI SPRECHI

La lotteria dei bandi

La nostra bella terra è un museo a cielo aperto. Se ci bendiamo gli occhi e puntiamo il dito sulla cartina dell’Italia, a meno di non finire in mare troveremo in ogni caso un posto meraviglioso. Non importa se sia una grande città o un piccolo paesino, di sicuro sarà un luogo impregnato di storia e grande cultura da tutelare. Sarà ovviamente difficile visitare ogni angolo del nostro Paese in una sola vita. È infatti difficoltoso sapere dove sia localizzata tutta la nostra bel-lezza, visto che siamo sprovvisti di un’adeguata mappa turistica. Possiamo dare la colpa a chi vogliamo, al sindaco che ha pochi soldi per far conoscere il proprio territorio, oppure al Ministero del Turismo che ha troppi soldi ma non è ingegnoso nello spenderli. Una cosa però dobbiamo ancora ribadire su queste nostre pagine, ovvero che il turismo è un’attività ricreativa e di istruzione che, per portare ricchezza, si deve muovere su strada, binari e piste ciclabili. Per questi motivi, l’Europa ci viene in soccorso creando il Pnrr con il quale intende anche aiutare i Comuni spopolati. Tra tutti i bandi a oggi decretati ce n’è però uno assai curioso e certamente discutibile: primo, perché nulla c’entra con la pandemia e il conseguente progetto europeo di ripresa; secondo, perché il problema dello spopolamento avviene per il mancato ricambio generazionale. Nel concreto, il bando dedicato ai piccoli borghi sembra creato per farli morire. In Italia, 21 Comuni su 7.904 riceveranno 20milioni di euro a testa per implementare una crescita di qualità. In totale, sono 420milioni di euro per la loro salvaguardia. Uno speco di denari che non potrà che innervosire gli altri borghi che saranno rimasti a bocca asciutta. Soltanto un borgo per ciascuna Regione potrà infatti godere appieno di siffatta lotteria. La modalità di assegnazione è a cura delle Regioni e questo ha generato non poche polemiche perché, al riguardo, non esiste un omogeneo criterio di valutazione. Ora che ci sono i soldi a mancare sono però le idee. Un borgo con 130 abitanti pensa di usarli per restaurare una casa in cui ospitare gli attori dopo gli spettacoli di teatro; un altro, con 140 abitanti e sperduto sui monti, vuole invece incentivare il coworking. Come dice il detto: chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.

Matteo Grossi

LA RAGIONE