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SCUOLA DIGITALE – TRE OCCASIONI PERSE: LA PROPOSTA DEL 2013

Sette anni fa l’innovativa proposta di Matteo GROSSI e Davide Giacalone a Ragione Lombardia.

Da L’Informatore Lomellino

Sono passati sette anni da quando Matteo Grossi e Davide Giacalone presentarono la “Scuola digitale” a Regione Lombardia. Non se ne fece nulla, ovviamente. Ad ascoltare la presentazione c’era Mario Melazzini, allora assessore regionale. La cosa finì nel dimenticatoio, almeno fino allo scorso 22 febbraio. Da quella domenica, infatti, le scuole non hanno più riaperto.

E resteranno chiuse ancora per parecchi giorni. Sempre da quella data, gli insegnanti hanno cercato di rimettersi in contatto con gli studenti utilizzando, per continuare la didattica, mail, Skype, WhatsApp e applicazioni di Google. Ogni scuola ha la propria soluzione, così come ogni insegnante adotta la soluzione più comoda per mettersi sulla cattedra virtuale.

In Lombardia le cose potevano andare diversamente, poteva esserci una soluzione chiara per tutti: insegnanti e studenti. L’Informatore Lomellino nell’uscita di mercoledì 3 luglio 2013 si occupò di uno strumento didattico innovativo, proposto dal duo Grossi-Giacalone. L’obiettivo era sì quello di eliminare i libri cartacei pesanti sulla schiena degli studenti, ma prevedeva anche che qualora uno studente si assentasse per motivi di salute, lo stesso, poteva seguire ugualmente le lezioni come se fosse presente in classe.

Era la “Scuola digitale”, che oggi sarebbe servita per concludere l’anno scolastico con un voto di merito e non, come presumibilmente deciderà il ministro all’istruzione, con un voto politico uguale per tutti. “Persero un’ occasione, non una sola volta ma ben tre – commenta Matteo Grossi – La politica odierna non è capace di prevenire, per capire, devono picchiare la testa al muro.

Si pensi al figurone se avessero adottato quanto noi proponemmo, oggi sarebbe esempio a tutta Italia. La scuola lombarda non si sarebbe fermata. Ora non si perda altro tempo”. Infatti Grossi e Giacalone si presentarono tre volte in Regione Lombardia: con l’assessore Melazzini, l’assessore Aprea e ultimamente con l’assessore Rizzoli, ma nulla da fare.