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SEMPRE PIU’ BUFALE LEGGIBILI SU X

Dopo le scelte fatte da Musk –

L’attentato a Donald Trump non ha scosso solamente gli animi. Da qualche giorno il racconto di quanto accaduto in Pennsylvania viaggia senza filtri sui social network e scuote soprattutto gli utenti della piattaforma social X. Da quando Elon Musk ha acquistato Twitter (il cui logo azzurro con l’uccellino bianco è stato poi sostituito da una X nera) sono cambiate molte cose, in primis la comunicazione. X è ormai un’infrastruttura digitale che, a differenza della sua precedente versione, permette la pubblicazione di contenuti effimeri e falsi, senza controllo e censura: commenti, foto e video fasulli che denigrano un soggetto o un evento, senza alcuna remora e regola. E questo accade sovente, che si discuta di cultura, sport e politica oppure che si scriva di ambiente, clima, cavalli e segugi. Nel caso di Trump, da giorni gli argomenti più di tendenza sono “Stage” (messinscena) e “False flag” (bandiera falsa), coi quali si teorizza che l’attacco sia stato organizzato dallo stesso staff elettorale dell’ex presidente per farlo apparire come un eroe. Il risultato è che moltissimi credono alle teorie del complotto sull’attentato a Trump. Questo modo di pensare ha avuto inizio con la diffusione del Covid, tuttavia la storia è ricolma di persone che sono sempre state attratte dai complotti. La pandemia ha soltanto fatto venire alla luce un certo modo di sragionare che ha accelerato lo sviluppo di alcune influenze del nostro tempo. Se siete rimasti alle scie chimiche spruzzate dagli aerei, alla messinscena dello sbarco sulla Luna girato con effetti speciali dal regista Kubrick o a Paul McCartney morto in un incidente stradale e poi sostituito da un sosia per garantire la sopravvivenza della Beatlemania, credo dobbiate aggiornarvi.
Sempre sui social, alcune frange della comunità musulmana svedese accusano i servizi sociali di rapire i loro figli per poi trasferirli in famiglie cristiane dove verrebbero costretti a mangiare maiale e bere alcol. Per questo il governo svedese, da un anno a questa parte, sta promuovendo diverse campagne mediatiche che convincano i cittadini che trattasi di una bufala.
In Inghilterra molti svalvolati sostengono invece che Carlo III, vista l’età in cui è salito al trono, sarebbe un vampiro imparentato con Vlad III, meglio conosciuto come Dracula. Personaggi a dir poco discutibili sostengono poi che il Terzo Reich non abbia attuato alcun programma di eliminazione degli ebrei in Europa. Insomma, l’Olocausto non sarebbe altro che una gigantesca finzione, costruita ad arte dai circoli ebraici per denigrare la Germania e giustificare moralmente la creazione dello Stato di Israele.
Si ha così la netta impressione che, non regolamentando o filtrando alcunché, il social X di Musk voglia semplicemente lisciare il pelo della massa. Evidentemente, la politica non è la sola ad avere sete di consenso.

Matteo Grossi
Scritto per La Ragione