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TELECAMERE NEGLI ASILI, POLEMICHE CONTINUE

in un Comune ci sono già, ma la legge è bloccata al Senato

Da CORRIERE SALENTINO

LECCE

Nonostante l’intervento del consigliere Gabriele Molendini, le polemiche sulle telecamere negli asili non si placano. Gli oppositori di Salvemini insistono sul fatto che anche se la legge non è passata ancora al Senato le telecamere a garanzia di bambini e lavoratori possono comunque essere installate. Lo ha fatto il Comune di Sant’Angelo Lomellina dove il sindaco Matteo Grossi, in accordo con il Consiglio ha installato le telecamere nell’unico asilo comunale facendosi carico delle spese. La legge nazionale non c’è ancora e manca il decreto ministeriale successivo per attuarla: il testo è stato approvato alla Camera (279 voti a favore, 22 contrari, di Si, e 69 astenuti, di M5s) ma ora è tutto bloccato al Senato“. Ieri su questo giornale è intervento il senatore leghista Roberto Marti, che già nella scorsa legislatura era stato promotore della legge sulle telecamere negli asili e nelle case di cura, per spiegare che ci sarà massimo impegno per farla passare al Senato.
Il sindaco che è andato avanti lo stesso non ha incontrato nessun ostacolo: genitori e maestre erano tutti d’accordo, sì perché le telecamere possono essere una garanzia anche per gli operatori che potrebbero essere ingiustamente accusati di maltrattamenti. Le telecamere, che verranno installate settimana prossima, sono a garanzia di possibili fraintendimenti e possono essere visionate solo da polizia e magistratura. C’è solo una piccola controindicazione: al primo ricorso tutto può saltare proprio perché non c’è una legge nazionale che regoli la questione. Tra l’altro, la legge prevede che l’istallazione debba essere concordata con organizzazioni sindacali e Ispettorato del Lavoro.

“Non c’è peggior sordo, di chi non vuol sentire – attaccano i segretari cittadini di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, rispettivamente Cristian Sturdà, Mario Spagnolo e Antonio Mazzotta – Siamo costretti, purtroppo, a tornare a far piena – e vera – chiarezza sulla questione telecamere negli asili, perché evidentemente il sistema giuridico non appare chiaro a tutti.
Non appare chiaro, certamente, al Consigliere Comunale Molendini, il quale insiste nell’affermare come un sistema di videosorveglianza negli asili comunali non sia adottabile perché manca una legge approvata dal Parlamento.

Il Consigliere Molendini, però ignora come funziona uno Stato di diritto, in cui non esistono vuoti normativi! Fino a quando non entrerà in vigore la normativa che “disciplina” (e NON autorizza) le telecamere negli asili, si applicano le norme attuali.

E ad oggi alcuna norma vieta l’adozione di sistemi di videosorveglianza che, quindi, si possono adottare nel rispetto delle norme vigenti. È semplice. Nel gergo giuridico si tratta della c.d. applicazione per analogia.

Un Comune che voglia adottare questo misura di buon senso non verrebbe sanzionato, multato, sbeffeggiato. Anzi, darebbe un segnale di civiltà.

Invece è triste constatare come si continuino ad utilizzare pretestuose eccezioni formali per giustificare la contrarietà ad una richiesta che va oltre ogni steccato ideologico.

In Senato giace una proposta di legge che, se e quando entrerà in vigore, occorrerà rispettarla in toto, adeguandosi eventualmente a quanto innoverà la disciplina.

Le nostre idee attuative, le contromisure per il rispetto della privacy, le chiavi di accesso digitali e criptate, l’accesso alle riprese di esclusiva competenza dell’Autorità Giudiziaria e solo previa denuncia di parte, sono concetti che abbiamo ampiamente spiegato nel dettaglio in questi mesi di campagna con i banchetti “Asili Sicuri”, e che sono state esaustivamente prospettate in Consiglio Comunale.

Ma se qualcuno ancora avesse dubbi, perplessità, scetticismo o problemi di comprendonio, noi siamo disponibili a un confronto pubblico sul tema, senza preclusioni alcune. Ma che sia chiaro: i cittadini sono dalla nostra parte”.