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TROPPI ASPETTI DEL BILANCIO NON CONVINCONO, SIAMO PRONTI AD ABBANDONARE LA SOCIETA’

Caos Clir, Grossi replica a Facchinotti e attacca.

Da L’INFORMATORE LOMELLINO
di Vittorio testa

Sant’Angelo
La tirata d’orecchie proprio non gli va giù. E passa al contrattacco.
A tener banco nella politica lomellina c’è ancora il “caso Grossi”. Il sindaco di Sant’Angelo, chiamato in causa da Radio24 in seguito alle lamentele di una residente riguardo la situazione della raccolta rifiuti, non aveva risparmiato bordate al Clir. Arrivando anche ad avanzare dubbi, nemmeno troppo celati, sul bilancio della società arrivando a definirlo “falsato”. Un bilancio approvato dall’assemblea dei sindaci.
E proprio una delegazione di primi cittadini, quelli che formano il cosiddetto “parlamentino”, si sono riuniti lo scorso 8 luglio per decidere se querelareo meno il collega sindaco Matteo Grossi. E da queste pagine il sindaco di Mortara Marco Facchinotti aveva richiamato all’ordine il primo cittadino santangelese. Grossi, però, proprio non vuol sentir parlare di ammonizioni e richiami di alcun genere.
“Prima di andare davanti ai giudici credo sia opportuno prender in mano il dizionario, almeno per due motivi: possiamo spolverarlo e può far risparmiare denaro alla società. – contrattacca Grossi – “La parola “falsato” non è sinonimo di “falso”, non sono neppure parenti! Quindi Facchinotti stia al suo posto perché i suoi consigli e l’ammonizione sono fuori luogo. Quali qualità avrà mai da insegnare a un collega sindaco che vuole difendere i propri cittadini?”.
Grossi, che insieme ad altri sindaci sta valutando la possibilità di uscire dal Clir seguendo così la strada tracciata da Robbio e Cilavegna, parte lancia in resta per difendere le proprie ragioni e pure quelle dei cittadini che sono sempre più esasperati da un servizio che, per usare un eufemismo, zoppica.
“Noi continuiamo sulla nostra strada. – A giorni faremo un’aalisi del bilancio con i commercialisti perché riscontriamo palesi incongruenze ed anche una sperequazione tra i cespiti dei beni, come ad esempio i cassonetti, e il loro valore reale. Così come ci lascia perplessi lo studio della raccolta del sacco unico, i 320mila euro capitalizzati, la mancanza di un progetto industriale e la gestione del personale operativo e amministrativo”.
Insomma, così non va! Il primo cittadino di Sant’Angelo punta l’indice contro il Clir condannando la gestione aziendale a tutto campo: dal cassonetto ai numeri del bilancio.
“Pare anche che per fare il terzo turno siano stati dati consigli negativi dal medico del lavoro chiamato dalla società. – conclude – A questo si aggiunge il problema del verde, l’investimento su mezzi e personale. Lasciamo giudicare ai cittadini il servizio di raccolta ei costi dello stesso. Mi sembra ce ne sia abbastanza per salutar il Consorzio”.
Il muro contro muro è destinato a proseguire, ma non è detto che duri ancora a lungo. Anche il Comune di Sant’Angelo ha infatti le valigie in mano e si prepara a salutare i soci per affidare il servizio ad un privato per cercare di averre un servizio migliore. E magari anche un risparmio per i cittadini.